giovedì 13 marzo 2008

Note (polemiche) politiche

Giovanni Sartori ha pubblicato oggi sul Corriere un caustico editoriale, "Democrazia al verde". Nell'articolo si passa dai temi della politica italiana a quello, caro al giornalista e in parte al sottoscritto, del riscaldamento ambientale e del fabbisogno energetico. Non è possibile affrontare i problemi economici italiani se non ponendoli su una scala europea ma anche, più in generale, planetaria. Ed è la politica che per prima dovrebbe farsi carico di questa responsabilità. Quale politico abbia realmente intenzione di farlo, beh, questo è un altro mistero italiano. [Continua...]

Sartori elenca i segreti di pulcinella dell’Italia: quei macro problemi ben conosciuti da tutti che gravano sulla nostra crescita e sviluppo. Temi che, piuttosto ironicamente, sembrano eclissarsi nella campagna elettorale. Il motivo per cui non sono sulla bocca dei politici o lo sono soltanto in modo vago, è, io credo, la loro mancanza di attrazione, di “appeal” (per usare un termine orribile ma che rende bene l’idea del marketing elettorale cui siamo sottoposti): la sfiducia sia da parte degli elettori che dei politici di una loro possibile soluzione.
I problemi descritti da Sartori sono: debito pubblico, mafie, infrastrutture. A queste vere palle al piede della mancata crescita italiana si aggiunge la partita ecologica: «l’incombente disastro climatico» (uso parole non mie per non sembrare un disfattista fin da subito), l’approvvigionamento energetico e la scarsezza delle materie prime. Come faremo ad affrontare sfide così vaste e inquietanti come quelle che si prospettano all’orizzonte, in questa situazione di depressione e lento declino dell'Italia?
In questo senso i segreti di pulcinella di cui parla Sartori e le vaghe risposte prospettate dalla politica restituiscono ancora una volta l’immagine di un paese abbattuto, intento a volgere la testa al passato e a fuggire di fronte al fantasma del suo stesso riflesso. La politica deve dare a un paese e alle persone un sogno, un progetto ambizioso. Ma realistico. Non bastano più le barzellette e i proclami popolustici. Ora fra i ceti più poveri non ci sono più soltanto i meno istruiti e gli ingenui.

0 commenti: