Credevo di andare a vedere un film di fantascienza e invece ho assistito ad uno dei migliori film comici di sempre: Next di Lee Tamahori. Sembra quasi incredibile che il film sia tratto da una novella di Philip K. Dick, uno degli autori più interessanti del novecento, che ha saputo regalare alla fantascienza profondità e inquietudine e i cui volumi sono stati saccheggiati dalla cinematografia (basti pensare a Il cacciatore di androidi da cui è stato tratto un capolavoro come Blade Runner di Ridley Scott): o Dick scriveva anche delle scemenze oppure, il che pare molto più probabile, l’adattamento e la trasposizione cinematografica hanno completamente travisato le intenzioni dell’autore del soggetto.
Next riesce ad essere involontariamente un grande film comico. Niente appare minimamente credibile o giustificabile, neanche quello che dovrebbe essere fantascientifico e per questo irreale. Inverosimile la storia (Nicholas Cage è un illusionista dotato di poteri paranormali con i quali riesce a vedere in anticipo i prossimi due minuti e tutto il futuro di una vita di coppia), inverosimili i personaggi (la super agente dell’FBI interpretata da Julianne Moore; i terroristi franco-russi-americani che hanno intenzione di far saltare l'America con un ordigno atomico costruito in un container).
L’incontro d’amore fra Cage e Jessica Biel raggiunge livelli [Continua...] di ilarità incredibili. Lo sguardo da innamorato di Cage rimarrà nella storia come uno dei migliori esempi dell’arte comica (si rischia di rimpiangere Lino Banfi alla vista della Fenech).
Il film fa sorridere per l’approssimazione degli effetti speciali, ma riesce a sorprendere con citazioni del migliore cinema d’autore. Mi riferisco alla scena in cui Cage si butta giù per il pendio della montagna trascinando con sè una valanga di oggetti (auto, camion, pezzi di casa, una enorme catasta di legna, pietre ecc): è una delle più riuscite citazioni di Seven Chances di Buster Keaton, quando Buster, in una delle sue più surreali e ironiche performance, si getta giù dal monte schivando ogni tipo di masso rotolante.
Altra citazione dal cinema alto è quella tratta da Arancia Meccanica, quando Cage è costretto a guardare una serie di filmati davanti a un grande schermo al plasma. Stavolta si tratta di filmati tv che il personaggio stesso proietta con la sua mente sullo schermo (e qui il film vorrebbe forse dispiegare grandi e profonde analogie fra processi della mente, pensiero e immaginazione, con la proiezione audiovisiva).
Se fosse stato un film parodia sarebbe perfettamente riuscito. Next: per i patiti del trash un prodotto da non perdere, per gli altri da non prendere in considerazione.
Next riesce ad essere involontariamente un grande film comico. Niente appare minimamente credibile o giustificabile, neanche quello che dovrebbe essere fantascientifico e per questo irreale. Inverosimile la storia (Nicholas Cage è un illusionista dotato di poteri paranormali con i quali riesce a vedere in anticipo i prossimi due minuti e tutto il futuro di una vita di coppia), inverosimili i personaggi (la super agente dell’FBI interpretata da Julianne Moore; i terroristi franco-russi-americani che hanno intenzione di far saltare l'America con un ordigno atomico costruito in un container).
L’incontro d’amore fra Cage e Jessica Biel raggiunge livelli [Continua...] di ilarità incredibili. Lo sguardo da innamorato di Cage rimarrà nella storia come uno dei migliori esempi dell’arte comica (si rischia di rimpiangere Lino Banfi alla vista della Fenech).
Il film fa sorridere per l’approssimazione degli effetti speciali, ma riesce a sorprendere con citazioni del migliore cinema d’autore. Mi riferisco alla scena in cui Cage si butta giù per il pendio della montagna trascinando con sè una valanga di oggetti (auto, camion, pezzi di casa, una enorme catasta di legna, pietre ecc): è una delle più riuscite citazioni di Seven Chances di Buster Keaton, quando Buster, in una delle sue più surreali e ironiche performance, si getta giù dal monte schivando ogni tipo di masso rotolante.
Altra citazione dal cinema alto è quella tratta da Arancia Meccanica, quando Cage è costretto a guardare una serie di filmati davanti a un grande schermo al plasma. Stavolta si tratta di filmati tv che il personaggio stesso proietta con la sua mente sullo schermo (e qui il film vorrebbe forse dispiegare grandi e profonde analogie fra processi della mente, pensiero e immaginazione, con la proiezione audiovisiva).
Se fosse stato un film parodia sarebbe perfettamente riuscito. Next: per i patiti del trash un prodotto da non perdere, per gli altri da non prendere in considerazione.
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